11 Interesting Curiosities about Spain You Probably Didn’t Know!

Hey guys! 😀

Here’s a brief list just to satisfy your curiosity of 11 interesting facts about Spain that many of you may don’t know! 😉

Spain is one of the world’s oldest cultures with a rich heritage that has influenced entire continents. It is the birthplace of the Spanish language, Pablo Picasso and Miguel Cervantes, and attracts millions of people every year.

Spain has tons to offer, from chorizos and matadors to flamenco dance and Spanish guitar..

Let’s find out together what we are talking about! 😛

1: The Puerta del Sol (“Gate of the Sun”) plaza in Madrid is the physical center of the country.

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It is marked as Km 0 for the Spanish radial road network. Think of it as Hollywood and Empire State Building combined!

2: Spain has been through a bunch of different names throughout its history.

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The North African inhabitants who first crossed the Straits of Gibraltar called it Iberia, which meant land of rivers (‘Iber’ meant river). When the Greeks invaded the peninsula, they called it Hesperia, meaning “land of the setting sun” (since it was then the westernmost point of the European continent).

When the Carthaginians came to the land around 300 BCE, they called it Ispania, which meant “land of the rabbits”. Later, the Romans took over and Latinized the name to Hispania. Over time, this changed to España. So essentially, Spain is the “land of rabbits”!

3: There is no tooth fairy in Spain.

Instead, the Spanish have a legend called ‘Ratoncito Perez’ who exchanges children’s teeth for gifts.

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4: There is a Spanish New Year custom called Twelve Grapes.

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As per this custom, Spaniards celebrate the New Year by eating one grape with their family for each bell strike of the clock (for a total of 12 grapes – hence the name). This custom was originally popularized by Spanish vine growers as a way to sell their excess grapes!

5: Traditionally, you have two surnames in Spain – the first surname from your father, and the second from your mother.

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For example, if your name is Juan Martín Lopez, and your wife’s name is Elena González García, your kids’ surname will be Martín González.

However, as per a new gender equality law, this tradition is now being changed to favor the mother’s last name.

6: Despite being one of the largest and most powerful countries in the world, Spain did not officially participate in either the First or the Second World War.

Although their official status was non-belligerent (which is actually not recognized by international law) during World War II, Spain’s leaders were ideologically aligned with Germany and Italy. Many Spanish citizens were exiled to France to fight against the Axis Powers.

7: Like the United Kingdom, Spain is also a constitutional monarchy.

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Officially, it is called the Kingdom of Spain and the head of state of is King Juan Carlos I. They also have a prime minister (currently Mariano Rajoy Brey).

8: With 410 million native speakers, Spanish is the second most popular language in the world.

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It is the official language of Spain and (hold your breath) Argentina, Bolivia, Colombia, Chile, Paraguay, Panama, Mexico, Nicaragua, Honduras, Guatemala, El Salvador, Ecuador, Cuba, Dominican Republic, Peru, Uruguay, Puerto Rico, Venezuela, and Equatorial Guinea.

9:  Don Quixote, the famous book written by Spanish author Miguel Cervantes in 1605, was voted the “most meaningful book of all time” in 2002 by a panel of 100 top authors, including Salman Rushdie, Normal Mailer, Doris Lessing and Caroles Fuentes.

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Don Quixote tells the tale of the eponymous ‘knight’ and his squire, Sancho Panza. Both Don Quixote and Sancho Panza are national heroes in Spain. Their statues can be found everywhere. The one at Plaza de Espana in Madrid is especially popular among tourists.

10: Real Madrid, the Spanish football club based out of Madrid, is the most valuable sports team in the world.

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They boast an annual revenues of $650m and a brand value of $3.3 billion. Bitter rivals Barcelona rank third on this list with a value of $2.6 billion.

11: Spain breeds art.

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Pablo Picasso and Salvador Dali – two of the most important artists of the 20th century were both Spanish. Their contemporary, Juan Miro, had an equally profound impact of 20th century art.

So there you have it – 11 awesome curiosities about Spain!

Hope you liked it!  😉

Livia ❤

SOURCE:

https://blog.udemy.com/interesting-facts-about-spain/

Ma quanto ci piace… la siesta?!

Ciao a tutti! 🙂

Quante volte nella vostra vita quotidiana avete sentito l’espressione “fare la siesta”?una-competizione-aperta-a-tuttiCome tutti sanno, vuol dire fare un riposino, solitamente dopo pranzo, che aiuta a rimetterci in forze per affrontare il resto della giornata. Altri di voi sanno anche che è un’espressione che deriva da un’abitudine spagnola, e che quindi anche la parola “siesta” è una parola spagnola.

Ma andiamo a vedere nello specifico di cosa si tratta! 😀

bambini-che-dormono[1]La parola “Siesta” deriva dalla “”Hora Sexta” ”latina: cioè l’ora tra le 12 e le 15 in cui si faceva una pausa dal lavoro quotidiano. La siesta di oggi consiste in un riposo di 20/30 minuti dopo pranzo ed è un’ abitudine tipica spagnola e delle regioni latinoamericane che vennero conquistate dalla Spagna (ad esempio in Brasile, che è stato colonizzato dal Portogallo, non esiste!). 😉

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L’intento della siesta è quello di recuperare le energie per poter affrontare la seconda parte della giornata. Si è notato inoltre che l’abitudine alla siesta ha valicato il confine spagnolo, per arrivate a tutta l’area mediterranea : dalla Grecia all’Italia, da Malta alla Croazia. Ciò è dovuto al fatto che in queste aree le temperature del primo pomeriggio sono spesso elevate, e non permettono al corpo di adeguarvisi per poter sopportare il resto della giornata. Il riposo in questi momenti è l’unico modo per poter evitare il senso di fiacchezza e spossatezza. Un altro fattore importante, che può aiutare a capire l’importanza della Siesta sta nella tradizione: da sempre le aree mediterranee sono quelle in cui il pasto principale della giornata è quello del mezzogiorno, e la conseguente digestione provoca nel corpo lo stesso senso di spossatezza che danno le temperature elevate: la siesta aiuta la digestione e permette di ritrovare la “lucidità” necessaria per proseguire la giornata.

safe_imageD’altronde la necessità di dormire nell’uomo è fisiologica : il bisogno di sonno colpisce quando i ritmi  che regolano e strutturano un corretto ed utile riposo avvertono che è passato troppo tempo dall’ultima volta in cui il corpo ha riposato adeguatamente.

Il concetto del “riposino pomeridiano” è presente anche in aree tropicali o subtropicali, in cui il caldo pomeridiano riduce drasticamente la produttività. Nel Sud dell’Asia è un rituale molto comune, tanto da essere definito in Bangladesh                             “bhat-ghum: letteralmente il “riposo dopo il riso”.

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Nelle scuole di Cina e Taiwan si riposa per mezz’ora subito dopo pranzo: le zone del riposo vengono totalmente oscurate ed è vietata qualunque attività, se non quella di riposare, ed in Giappone alcuni uffici hanno stanze attrezzate con futon per poter permettere ai propri impiegati di riposare dopo pranzo o dopo un turno di lavoro particolarmente lungo o impegnativo.

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Nella religione islamica è obbligatorio riposarsi per almeno 15/30 minuti prima delle preghiere principali, per aiutare la concentrazione e la volontà durante l’orazione.

Ma sono gli spagnoli, i veri cultori della Siesta,che ci forniscono delle regole per la siesta perfetta!

logo20siestaEccole qui: 😀

1 –la vera siesta si fa a letto, o su un divano estremamente comodo.

2 –e’ importante che la siesta non duri più di 15 /30 minuti

non ci devono essere elementi di distrurbo : persone che parlano, tv..(a meno che queste cose non concilino il sonno)

4 –il modo migliore per svegliarsi da una siesta è la voce umana : se nessuno vi può svegliare mettete una sveglia molto soave”

5 –spegnere o disattivare i telefoni

6 –dopo la siesta un bicchiere d’acqua e un pezzetto di cioccolata vi rimetteranno a nuovo.

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Spero l’articolo vi sia piaciuto!!

E adesso quindi non mi resta altro che augurarvi..Buonanotte!! 😀

Livia ❤

Che lingue si parlano in Spagna?

Ciao ragazzi!! 🙂

Oggi voglio parlarvi di un tema molto attuale e che per molti è ancora abbastanza sconosciuto…

Quante lingue si parlano in Spagna?! 🙂

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Voi direte… lo spagnolo, ovviamente!! E invece no!! 😀 Infatti, contrariamente alla credenza popolare, in Spagna non si parla solo la lingua spagnola (chiamata anche castigliana). Esistono diversi dialetti/lingue che insieme a quest’ultima sono parlate avidamente da una fetta molto ampia di popolazione! Nonostante la lingua ufficiale sia comunque lo spagnolo, vengono dichiarate lingue co-officiali anche il catalano, il basco, la galiziana e l’aranese. L’Asturiano e il Leonese sono lingue riconosciute ma non ufficiali nel loro statuto, mentre l’Aragonese non è nemmeno riconosciuta.

Andiamo a vedere più nello specifico per cercare di conoscere meglio queste interessanti lingue!!Sapevate queste cose? 😀

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Catalano: è parlato nella regione omonima e anche in quella valenciana. È una lingua romanza che però viene parlata persino al di fuori del Regno di Spagna come in Francia, Andorra e Alghero (Sardegna).

Basco: la lingua è detta anche Euskara ed è una lingua pre-indoeuropea (è anche l’unica lingua a non essere romanza in tutto il territorio). Viene parlata nei Paesi Baschi spagnoli e nella Francia sud ovest (a confine con i Paesi Baschi).

Galiziana: il suo nome originale è Galego ed è originaria dell’omonima regione romana. Sostanzialmente è considerata una lingua romanza e nasce dalla confluenza della lingua latina nel dialetto arcaico galaico-portoghese. Viene parlata nell’omonima provincia da più di tre milioni di persone.

Aranese: è un dialetto della lingua occitana chiamato in castigliano aranés. È parlato solo nella Valle d’Aran ed è considerato un idioma in pericolo di estinzione e per tale motivo è insegnato obbligatoriamente nelle scuole pubbliche, pensate un po’, dal 1084!

spagna-consigli-per-girarla-in-auto_954f65b2da53f6a305e676ae8dfa4164Iniziamo ora a parlare più dettagliatamente della lingua Castigliana (ovvero del comune spagnolo), terza lingua per numero di parlanti nel mondo (per primo troviamo il cinese mandarino, secondo l’inglese, solo terzo lo spagnolo) per la sua semplicità di utilizzo e di pronuncia, soprattutto per noi italiani che ovviamente abbiamo in comune la stessa radice linguistica, il latino. Essendo una lingua neolatina (anche definita Lingua Romanza) l’alfabeto è identico al nostro con l’eccezione di alcune lettere aggiuntive come la ch, la doppia l (ll),la j, k, la ñ e w, y e x. La pronuncia è molto simile a quella italiana anche se è in generale molto più dolce e melodica. Ecco alcune piccole regole di pronuncia per facilitarvi se non siete pratici di questa meravigliosa lingua!

Ce, Ci = Si pronuncia S, come Serra e Sicuro.

Ch= non esiste un corrispettivo dell’italiano, la pronuncia è molto più simile a quella dell’inglese Catch

Ge, Gi= di solito viene aggiunta un h, quindi si pronuncerà come Ghirlanda o Ghepardo.

H= non va mai pronunciata.

J= viene pronunciato come Ch ma molto aspirato .

LL= è pronunciata come la gh italiana.

Ñ= equivale alla nostra GN.

Z= in spagna si pronuncia come una S sibilata.

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Spero vi sia interessato questo articolo, che abbia stimolato la vostra curiosità e che ora possiate finalmente conoscere con sicurezza quante e quali lingue sono parlate in Spagna al giorno d’oggi!! 😉

Besos,

Livia

Los falsos amigos!

Salve a tutti! 🙂

Oggi parliamo ancora una volta della meravigliosa lingua spagnola ed in particolar modo dei cosiddetti “falsos amigos”!

Di cosa stiamo parlando??

Per chi non lo sapesse, in linguistica si definiscono falsi amici (dall’espressione inglese “false friends”, magari li conoscete!) tutti quei vocaboli di una lingua che pur presentando una notevole somiglianza morfologica e/o fonetica e condividendo le radici con termini di un’altra lingua, hanno significati spesso completamente differenti.

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Molte volte questi falsi amici creano difficoltà e disorientamento nell’ apprendimento di una lingua straniera (nonché innumerevoli e a volte imbarazzanti equivoci!). 😉

Per farvi capire in concreto di cosa sto parlando ecco un elenco di parole in italiano e in spagnolo che nonostante sembrino di simile significato.. non lo sono! 😉

Bon divertimento!

aceite = “olio”, aceto si dice Vinagre

amo = “signore”, amare si dice quiero, l’amo da pesca invece ganchos

burro = “asino”, burro si dice mantequilla

caldo = “brodo”, caldo ovviamente si dice caliente

carta = “lettera”, carta è papel

esposar = “ammanettare”, sposare è casarse

estanco = “tabaccheria”, stanco si dice cansado

jornal = “salario”, giornale si dice diario

largo = “lungo”, largo è apagado

prima = “premio”, prima ovviamente equivale a primero!

salir = “uscire”, salire è Subir

sembrar = “seminare”, sembrare è parece

seta = “fungo”, seta si dice in realtà Seda

topo = “talpa”, il nostro topo equivale al loro ratón

vaso = “bicchiere”, vaso in verità si dice jar

viso = “sottoveste”, viso è Facial

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Interessante vero? 🙂

Alla prossima!

Livia ❤

I modi di dire spagnoli – parte 2 –

Ciao ragazzi! 🙂

Come già vi avevamo accennato ecco qui la seconda parte di modi di dire ed espressioni idiomatiche spagnole! Può essere davvero divertente leggerne alcune e trovare le differenze e le somiglianze con la nostra lingua! Vi metto accanto una traduzione approssimativa in italiano..per chi non conoscesse neanche una parola di spagnolo! 😛

Enjoy it! 😉

Andare con i piedi di piombo

Andar con pies de plomo [=]

Arrivare al nocciolo
Ir al grano [=] 958b4fc53c956716d45578a80fbeeb37

Aver occhi dappertutto
Tener ojos en la nuca [Avere gli occhi sulla nuca]

Avere i nervi a fior di pelle
Ser un manojo de nervios [Essere un fascio di nervi]
Tener los nervios a flor de piel [=]

Avere la faccia tosta
Tener cara dura [Avere la faccia dura]
Tener más cara que espalda [Avere più faccia che spalla]

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Avere un asso nella manica
Tener un as en la manga [=]
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Avere un piede nella fossa

Estar con un pie en la tumba [=]

Avere una gomma a terra
Tener un pinchazo [Avere un buco]

Buon viso a cattivo gioco
A mal tiempo, buena cara [=]

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Buttare l’occhio
Echar un vistazo [=]

Capro espiatorio
Chivo expiatorio[=]

Cercare il pelo nell’uovo
Buscarle tres pies al gato [Cercare i tre piedi del gatto]

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Chi ben comincia è a metà dell’opera
Camino comenzado, medio andado [Cammino iniziato, mezzo finito]
Obra empezada, medio acabada [=]

Chi la fa l’aspetti
Quien a hierro mata, a hierro muere [Chi di ferro uccide, di ferro perisce]
El que la hace, la paga [chi la fa la paga]

Chi dorme non piglia pesci

Gato dormilón, no pilla ratón [Il gatto dormiglione, non prende topi]

Come vedete, la maggior parte di essi li usiamo anche noi in italiano!

Spero che questo articolo abbia stuzzicato un po’ la vostra curiosità! 😀

Livia

Vicente Blasco Ibañez… chi?!

Ciao a tutti 😀
Oggi voglio raccontarvi di Vicente Blasco Ibañez!

Voi mi direte…cioè?! La strada principale di Valencia?
Esatto, perché chi di voi ha avuto la fortuna di andare a Valencia, potrà ricordarsi che Blasco Ibañez è il nome di una delle strade più importanti e ricche di negozi e locali di Valencia. Ma il nome di questa via è quello di un famosissimo scrittore nato proprio in questa città.
Scopriamo insieme chi era quest’uomo!

blasco IbañezVicente Blasco Ibañez è stato un illustre scrittore, regista e sceneggiatore spagnolo, nato proprio a Valencia nel lontano 1867. Molto conosciuto nel suo paese, e non solo, ha creato molti romanzi e novelle, oltre che sceneggiature cinematografiche. In particolare egli viene ricordato, oltre che per la sua condizione di esule a causa delle sue idee politiche, per essere l’autore di romanzi best-seller come Sangue e arena e I quattro cavalieri dell’Apocalisse.

Ibañez nacque a Valencia il 29 gennaio del 1867 figlio di due aragonesi. Laureato in legge, non praticò di fatto l’attività forense, preferendo dedicarsi alla politica e alla letteratura e, particolare di non poco conto, al corteggiamento di molte donne, di cui era un grande estimatore (e con molte delle quali ebbe intense relazioni sentimentali!! :P)cuatro-jinetes-del-apocalipsis-vicente-blasco-L-KAjPUW
Fervente ammiratore di Miguel de Cervantes, Blasco Ibáñez era dotato di una prosa assai fluida e carica di energia e la sua stessa vita potrebbe essere paragonata, in termini di tumultuosità, a quella dei suoi romanzi. Infatti perse quasi la vita per difendere le sue idee politiche: fu infatti gravemente ferito a colpi di pistola in un attentato conseguente ad una di esse (e a salvarlo fu solo la spessa cintura di pelle che fermò il proiettile!).
Blasco Ibáñez era un uomo che amava molto viaggiare..ed infatti girò per il mar Mediterraneo (che molto amava e che scelse come luogo per trascorrervi i suoi ultimi anni di vita, spostandosi in lunghe escursioni fra il confine francese di Mentone e la città di Genova).

hbg_imgIl suo trasferimento a Parigi coincise con lo scoppio della prima guerra mondiale, nella quale si schierò a fianco delle forze alleate. Morì il giorno prima di compiere 61 anni. Nel 1933 i resti del suo corpo furono inviati a Valencia e sotterrati nel cimitero civile della città.
Blasco Ibanez ha prodotti moltissimi romanzi e novelle. Lasciò pagine memorabili anche in un suo scritto del 1896, intitolato Nel paese dell’arte e dedicato all’Italia.

Sangre20y20arena201917202Ma i romanzi che gli hanno regalato la notorietà sono stati Sangue e arena e I quattro cavalieri dell’Apocalisse. Infatti dal primo fu tratto nel 1922 il film omonimo, del quale verrà girato nel 1941 un remake con lo stesso titolo; dal secondo, riguardante l’Argentina e la prima guerra mondiale, venne realizzato nel 1921 il celebre film omonimo che lanciò il mito di Rodolfo Valentino!

In suo onore e per tener testimonianza della sua vita e delle sue opere, il Comune di Valencia in accordo con la famiglia dello scrittore hanno inaugurato nel 1997 il museo a lui dedicato all’interno della sua residenza proprio sul bellissimo lungomare della città.

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Alla prossima! 😉

Livia

I modi di dire spagnoli!

¡Hola! 😉

Questo particolare articolo è rivolto a tutti voi, ma in particolar modo a coloro che sono incuriositi dalle altre lingue, soprattutto se siete traduttori!

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Come tanti sanno, la lingua spagnola è una lingua meravigliosa, che a prima vista per noi italiani può sembrare molto semplice da parlare e da capire… Basta aggiungere una S alla fine delle parole! 😉

E invece, scoprirete ciò che noi abbiamo scoperto in questi anni di studio di spagnolo..Ovvero che si tratta di una lingua estremamente complessa e particolare!! In quanto somigliante all’italiano, come essa, presenta infatti una grande quantità di eccezioni e particolarità.. per non parlare dei tempi verbali! 😛

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Non preoccupatevi, non starò qui ad annoiarvi con discorsi sulla grammatica spagnola. Vorrei invece accendere la vostra curiosità e voglia di sapere raccontandovi che i modi di dire spagnoli sono molto divertenti,e noterete leggendo come alcuni siano molto simili ai nostri, mentre altri sono espressi in modo completamente diverso!!

Mi rivolgo ai traduttori (o aspiranti traduttori come la sottoscritta ;D) ..Vi è mai capitato di voler citare un modo di dire in spagnolo e non sapere come tradurlo?! Si perché non sempre il significato è immediato.. anzi!

Perciò qui sotto troverete una lista di modi di dire italiani..ed il corrispettivo in spagnolo!

Riuscite a capirli? 😀

 Non mantenere la parola

Faltar a la palabra

Non pensare di aver perso la pelle dell’orso prima di averlo preso

No vender la piel del oso antes de cazarlo

Can che abbaia non morde 

Perro ladrador poco mordedor

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Non svegliare il can che dorme

Al perro que duerme, no lo despiertes

Dirgliene quattro

Cantarle a alguien las cuarenta
Decirle cuatro cosas a alguien

Non poterne più / Essere estremamente annoiati

Estar hasta las narices

Ridere a crepapelle / Morire di risate 

Reírse a carcajadas
Morirse de risa

Felice come una Pasqua 

Más feliz que perro con dos colas
Más contento que unas Pascuas
Más feliz que una perdiz

A carponi / A gattoni 

A cuatro patas

A Caval Donato non si guarda in bocca 

A caballo regalado, no se le mira el diente

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Affidare l’anima a Dio

Dejarlo en manos de Dios – En manos de la providencia

Alla lettera

Al pie de la letra

Alzarsi con il piede sbagliato

Levantarse con el pie izquierdo

Andare a gonfie vele

A toda vela
Marchar o ir viento en popa

Chi troppo vuole, nulla stringe

 Quien mucho abarca, poco aprieta

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Ciò che è fatto è reso

A lo hecho, pecho

E’ divertente osservare come alcuni di essi siano praticamente identici all’italiano, mentre altri..sono completamente diversi!

Data la loro enorme quantità abbiamo deciso di proporveli in diversi articoli e di farveli conoscere un po’ alla volta!:)

Allora.. aspettate e vedrete!

¡Hasta la vista!

Livia ❤

La DC Comics fa causa al Valencia FC !

Forse non sapevate che…Leggete un po’! 😀

Da quasi 100 anni la squadra di calcio spagnola Valencia ha nel suo logo un pipistrello, che compare nello stemma della città da più di cinque secoli. Infatti, come i tifosi che seguono il calcio internazionale sanno, nello scudetto del Valencia F.C., oltre ai colori tipici, vi è rappresentato un pipistrello. Eccolo qui:

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Viene da pensare però che alla DC Comics, una delle più importanti ed attive case editrici di fumetti degli Stati Uniti, creatrice, fra gli altri di Batman, Superman e Wonder Woman, nessuno fosse fan del calcio europeo! Ecco spiegato perché, nel mese di novembre 2014, gli editori di Batman hanno fatto causa alla squadra, impedendogli  di utilizzare l’animale simbolo del supereroe incappucciato! Osservate nella figura sopra come è cambiato il disegno del pipistrello nel corso degli anni… non notate una forte somiglianza nell’ultimo??!

La prima reazione a questa notizia non può che essere divertita: il pipistrello compare nello stemma di Valencia dal XIII secolo, da quando cioè una di queste bestie volanti si posò sui vessilli di re Giacomo I dopo che questi aveva riconquistato la città dai Mori, e in quello della squadra di calcio dalla sua fondazione nel 1919. Il personaggio di Batman invece è stato creato nel 1939. Dunque, a rigor di logica, avrebbe potuto essere la dirigenza del team spagnolo a fare causa alla DC!!

Tuttavia, a favore della DC, c’è da considerare il fatto che proprio recentemente il design del pipistrello Valenciano è stato cambiato da quello che trovate nella figura in alto a questo:

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Non vi ricorda qualcosa?!?!

Secondo alcuni commentatori il nuovo disegno con le ali alzate ricorda molto (anzi fin troppo) il Bat-marchio della serie Batman Beyond del 1999:

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Basterà questo alla DC per vincere la contesa giudiziaria con il Valencia?! Forse no, ma comunque al colosso editoriale conviene lo stesso tentare.Infatti, le leggi che regolano il possesso di marchi registrati (trademark) impongono ai detentori di dimostrarsi attivi nella difesa del marchio, pena il rischio di perderlo, e una causa ogni tanto è quindi un ottimo metodo di dimostrare la propria buona volontà! Anche se, probabilmente, non è il metodo che avrebbe usato il nostro Batman!! 😉

Allora, vi ho interessato?

Baci! ❤ ❤

Livia

 

Fonte: www.mangaforever.net

“¿” e “¡”, questi sconosciuti!

manten-la-calma-y-aprende-español-10Vi è capitato mai di imbattervi nel punto interrogativo capovolto posto a inizio frase (questo “¿” per intenderci), leggendo un testo in spagnolo? Ebbene, questo particolare segno di punteggiatura ha una storia altrettanto peculiare.

Come nelle altre lingue, in passato, anche il punto di domanda spagnolo era singolo e posto alla fine della frase.PuntoInterrogativoSpagna

Cosa è successo poi?!

Le cose cambiarono nel 1754 quando nella seconda edizione della Ortografía de la Real Academia divenne regola iniziare le domande con il segno di apertura dell’interrogazione capovolto (¿) e terminarle con il comune segno di interrogazione (?). La Real Academia aveva così creato una nuova regola grammaticale.

La stessa regola venne adottata per il punto esclamativo (¡) e (!), posto anch’esso all’inizio e al termine delle frasi. L’adozione di questo tipo di grafia fu lenta tanto che fino alla fine del XIX secolo circolarono libri che non la utilizzavano. Con il passare del tempo, però, l’uso si diffuse fino a diventare regola.70px-PuntoEsclamativoSpagna

 

Con velocità tipica dei mezzi di comunicazione odierni – almeno nella lingua informale – si sta perdendo l’abitudine di iniziare la frase di interrogazione con il segno capovolto.

Questo vale soprattutto per il linguaggio usato nel web e negli sms. Anche se, secondo il mio parere, il mettere il punto esclamativo o interrogativo ad inizio frase è una cosa davvero intelligente!! Non è molto più facile intonare una frase se sappiamo già dalla prima lettera che sarà una domanda o un’esclamazione? Secondo me si! Così come in tante altre cose, noi giovani ormai non ci soffermiamo più, facciamo sempre tutto di fretta e spesso con superficialità!

Ora vi sentite almeno un po’ più colti? 😛

Alla prossima! ❤

Livia