¡El buen vino alegra el corazòn!

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Di cosa parliamo oggi?! 😛

Dai si, già lo so, dalla foto che appare sicuramente tutti sapranno su cosa verterà questo articolo!

Ebbene sì, come non riservare uno spazio a parte proprio per la tanto amata SANGRIA?! 😛

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Pur non essendo una cosa tipica valenciana, si tratta sicuramente della bevanda tradizionale spagnola per eccellenza, conosciuta e ben apprezzata in tutto il mondo! 🙂

A chi infatti, pensando alla Spagna, non viene in mente la PAELLA, il FLAMENCO e la SANGRIA?

Ma siete sicuri che la SANGRIA sia nata in Spagna?

Se avevate questa certezza, vi consiglio di liberarvene perché prima di spopolare in questa meravigliosa penisola, dove comparirà solo nel 1800, la sangria la troviamo nelle Antille già nel 1700!! Pensate un po’!! 🙂

Ma credete cambi qualcosa? Io direi di no, il nostro mito rimane intatto o sbaglio?! D’altronde è la Spagna che l’ha resa così famosa. Proprio a questo proposito…..

Sapete qual’è l’origine di questo nome?

Sono molte le storie riguardo le origini della sangria, una delle più accreditate la fa risalire al Settecento, quando  marinai, i quali avevano l’obbligo di non assumere bevande alcoliche,, trovarono l’escamotage di mascherare il vino con la frutta per farlo sembrare un succo di frutta. Un’altra versione, invece, tramanda che la sangria nacque come bevanda rinfrescante dei contadini spagnoli e portoghesi che la realizzavano con i prodotti della terra a loro disposizione, vino, pesche, mele e agrumi. Una cosa è certa: l’origine del nome deriva da “sangre“, la parola spagnola che indica il sangue, sia perché il colore rosso della sangria ricorda il colore del sangue, sia perché questa bevanda rappresenta il carattere focoso e passionale degli iberici.

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Come dice il detto…

“BUON VINO FA BUON SANGUE!” 😛

       o come dicono gli spagnoli

“EL BUEN VINO ALEGRA EL CORAZÓN” 😛

Ma ora passiamo alla parte pratica, soprattutto per chi come me, ama cimentarsi in cucina e sperimentare nuove cose! 🙂

Come si fa la sangria?!

Qualunque sia la ricetta originale (ormai andata persa), della sangria oggi esistono migliaia di varianti: praticamente ogni spagnolo ha la sua e sostiene sia quella autentica. C’è chi aggiunge il rum o il brandy, chi usa le spezie, chi la allunga con la gassosa o chi, come i più giovani, la annaffia con l’aranciata per farla diventare frizzante. Quale vino usare? C’è molta libertà di scelta. Alla base c’è tradizionalmente il tipico vino rosso (il famoso “vino tinto”). Ma in molti, come i catalani, preferiscono i vini bianchi o rosati.

Anche la frutta non è sempre la stessa: si possono usare soltanto le pesche, aggiungere mele,ananas, kiwi, fragole o frutti di bosco oppure, nei mesi invernali, sostituire le pesche con il melograno… e così via. Il segreto è il riposo. Va preparata almeno un giorno prima per dare modo alla frutta di macerare nel vino durante la notte e farlo insaporire ben bene.

Nonostante queste numerose varianti, ho scelto di proporvi un video di “Giallo Zafferano”  che ho seguito anche io per preparare una gustosissima sangria 😛

Ideale per happy hour e serate estive in compagnia, la sangria incarna perfettamente l’atmosfera di “fiesta” tipica della cultura spagnola. In Italia ma anche in altre parti del mondo spopola la tendenza del “Sangria Party”: bastano un gruppo di amici, una tavola colorata, sfiziosissime tapas , paella in quantità e un po’ di musica a tema per buttarsi a capofitto con spensieratezza ed allegria nella movida spagnola. 🙂

Io ho avuto la possibilità di partecipare ad un party del genere e devo dire che c’è davvero da divertirsi!!! 🙂

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Ora non mi resta che dirvi…

ALLA SALUTE! 😛

¡SALUD! ❤

Ilaria ❤ 

Capodanno a Valencia

Un capodanno spumeggiante tra storia, meravigliose architetture ed ottima cucina vi aspetta nella città più calda della Costa Brava!!!

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Valencia è l’esempio perfetto di come una città ricca di tradizioni possa proiettarsi con successo nel futuro. Senza per questo tradire la propria cultura e snaturarsi. Quale trampolino migliore dunque per tuffarsi nel nuovo anno?! Il capodanno a Valencia è un mix perfetto tra innovazione e tradizione: un carosello intensissimo di eventi e attività da scoprire! Dal passato al futuro: a Valencia anche gli afecionados dei riti della notte di San Silvestro trovano soddisfazione. Se sei scaramantico, o se vuoi semplicemente un assaggio (e che assaggio!) del folclorismo spagnolo, non devi fare altro che trovarti in Plaza Ayuntamiento prima della mezzanotte. È qui che si tiene la celebre tradizione spagnola dell’ uva de la suerte: ad ogni rintocco di campana si deve incastrare in bocca un chicco d’uva, per un totale di dodici. Da mandare poi giù con un bicchiere di Agua de Valencia, come auspicio per un anno prospero e felice! 😛

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Dopo la mezzanotte, il meraviglioso spettacolo di fuochi d’artificio, il cosiddetto mascletà  illuminerà tutta Valencia.

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La maggior parte dei locali a Valencia apre soltanto dopo le 2/3 di notte. L’usanza è inffatti quella di festeggiare il Capodanno in strada e andare nei locali solo verso la fine dei festeggiamenti di piazza. Le zone del centro più frequentate, oltre a Plaza dell’Ayuntamento, sono il Barrio del Carmen, nei pressi della Cattedrale, e Calle de Caballeros e Plaza de la Virgen, piene di festoni e luci, e tanti locali in cui fare la spola senza doverne scegliere necessariamente uno in cui passare l’intera serata.

Se preferite invece il classico Capodanno in discoteca le alternative non mancano! Sia che siate con il vostro partner, che con i vostri amici.. vi proponiamo le 4 alternative migliori per passare il Capodanno in pista! Scelte e testate accuratamente da noi! 😛

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Il Bounty Club, in Calle Músico de Jose Iturbi 4, è un pub-discoteca con arredo originale anni ’60, adatto a tutti i gusti. E uno dei locali storici di Valencia. Aperto verso la fine degli anni ’60, questo disco-pub ha mantenuto intatto il suo stile nel tempo ed oggi si presenta come uno dei posti più amati da turisti e valenciani per divertirsi ascoltando buona musica. Il Bounty Club è aperto dalle primissime ore della sera fino alla mattina del giorno dopo, confermandosi come uno dei locali più “vivi” della città spagnola.

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Le discoteche Pacha non hanno bisogno di grandi presentazioni, essendo famose in tutto il mondo. Il Pacha di Valencia, situato in C/ San Vicente 305, si snoda in tre zone: la sala principale con una capienza di 1200 persone dove risuona la musica di famosi DJ, tra cui Victor Pérez e Camino Franco, la sala Pachachá con musica commerciale, che può ospitare fino a 500 persone e la sala VIP, per i 120 più fortunati, che possono gustare l’atmosfera frizzante del Pacha in questo elegante spazio sopra la pista centrale. Per gli amanti della notte il Pacha di Valencia non vi deluderà!

Spook

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La Spook (Carrera del Riu 399) al Pinedo invece è la discoteca perfetta per gli amanti della musica House!

Virtual

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Ed infine la Virtual (Calle de Alguixos) non è altri che la più gettonata e famosa discoteca di Valencia!

 

Allora, siete pronti per festeggiare l’arrivo del nuovo anno?! 😀

Kisses ❤

Livia

Castigliano o Valenciano?!

¡Hola a todos! ❤

Oggi vi parlerò di una curiosità che, se avete già avuto il piacere di recarvi in Spagna ed in particolar modo a Valencia, avrete sicuramente notato! Quando siamo andate a Valencia, inizialmente ci siamo trovate davanti a scritte quasi incomprensibili… e ci siamo chieste: ma dov’è finito lo spagnolo?! Perché c’è scritto Ciutat anziché Ciudad?! Ebbene si, come se lo spagnolo non fosse già di per sé una lingua complessa, a Valencia esistono due lingue. Il Castigliano (lo spagnolo che si studia) ed il Valenciano. Un piccolo consiglio: guai a dire ad un valenciano che la sua lingua è solo una variante del catalano classico: rischiereste una brusca reazione! 🙂

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Proprio così, perché i Valenciani hanno un forte spirito folkloristico, e considerano il Valenciano una lingua a tutti gli effetti, a pari merito del Castigliano. Niente panico, la lingua più diffusa anche a Valencia è lo spagnolo castigliano, lo stesso parlato a Madrid e nella maggior parte della Spagna! Tuttavia non manca il tentativo delle istituzioni di mantenere in uso il valenciano. Molti cartelli stradali e alcuni mezzi di trasporto pubblici riportano le diciture in entrambe le lingue. Come se non bastasse, alcuni canali televisivi trasmettono persino programmi interamente in lingua valenciana. Infine, in molte scuole si tende a impartire questo idioma, in quanto le comunità locali tentano di mantenerlo a tutti i costi.o_191srmlmd10id1q9r51utq6ih8b

I poveri turisti che, come noi si aspettano lo spagnolo che studiano a scuola, saranno quindi leggermente spaesati quando non troveranno gli stessi nomi delle cartine per le strade della città! 😀

Andiamo a vedere in concreto alcune differenze fra il castigliano e il valenciano:

CastiglianoValenciano

  • PlazaPlaça (Piazza)
  • CalleCarrer (Strada)
  • AvenidaAvinguda (Viale)
  • MercatoMercat (Mercato)
  • CiudadCiutat (Città)
  • AyuntamientoAjuntament (Municipio)
  • Ir de comprasAnar de compres (Fare spese)
  • PescaderíaPeixcateria (Pescheria)
  • PeluqueríaPerruqueria (Parrucchiere)
  • LibreríaLlibreria (Libreria)
  • SalidaEixida (Uscita)
  • Atención!, Peligro!Atenció!, Perill! (Attenzione! Pericolo!)
  • PuentePont  (Ponte)
  • RíoRiu (Fiume)
  • PalacioPalau (Palazzo)
  • CastilloCastell (Castello)
  • Buenos díasBon dia (Buongiorno)
  • Buenas tardesBona Vesprada (vesprà) (Buon pomeriggio/sera)
  • Buenas Noches Bona Nit (Buonanotte)
  • GraciasGràcies (Grazie)
  • AdiósAdéu (Arrivederci)

Come potete vedere, ci sono differenze tra entrambe le lingue, ma il più delle volte non sono significative, quindi se non trovate nelle cartine un luogo, cercate nelle vicinanze nomi simili e sicuramente troverete quello che state cercando!! 😛

Chiudo dicendovi come secondo me sia di fondamentale importanza conoscere ed apprendere più lingue possibile! Non solo in casi come questo di Valencia.. ma perché apprendere e conoscere nuove lingue apre la nostra mente, allarga i nostri orizzonti, ed alimenta la nostra innata curiosità!lingue1

“One language sets you on a corridor for life. Two languages open every door along the way”.

Frank Smith

[Una lingua ti apre un corridoio per la vita. Due lingue ti aprono tutte le porte lungo il percorso.]

Adiós, Adéu! ❤

  Livia

Agua de Valencia: ma è acqua?!

 Hi everybody! 🙂

Forse dal titolo avrete già capito di cosa ho voglia di parlarvi oggi….:)

Uno degli errori più frequenti ed esilaranti, fatto dai turisti a Valencia, compresa la sottoscritta:) è proprio quello di credere che per AGUA DE VALENCIA si intenda acqua potabile e in effetti il nome, soprattutto per noi italiani, lascerebbe intendere quello. In realtà la sorpresa è tanta quando scopriamo di aver capito fischio per fiasco e ci troviamo di fronte ad una ottimo cocktail alcolico, il più diffuso e tradizionale! 🙂

Inventato per gioco da un valenciano nel lontano 1959, l’Agua de Valencia è oggi la bevanda per eccellenza di questa città! Un cocktail fresco a base di succo d’arancia, vino frizzante, gin, vodka e zucchero

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Noi non ci siamo fatte scappare una delizia simile, e in un bel pub nel Barrio Carmen abbiamo gustato fino all’ultima goccia questo cocktail fresco e non troppo pesante 😛

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In vista del Capodanno ho pensato che scrivervi la ricetta dell’Agua de Valencia, potesse essere un’idea originale e nuova da far provare ai vostri amici  per brindare insieme! 😛

INGREDIENTI: champagne/ Cava (vino frizzante), succo d’arancia, zucchero, vodka o gin

PREPARAZIONE: spremere delle arance fresche, fino ad ottenere un 20 cl di succo (più o meno un bicchiere). Aggiungere al succo d’arancia 70 cl di champagne (circa 3 bicchieri e 1/2) e 10 cl (mezzo bicchiere) di vodka o gin  e infine un po’ di zucchero, a proprio gusto.
Far raffreddare la bevanda nel frigo e quando è abbastanza fresca EL AGUA DE VALENCIA è pronta! 😛

SEGRETI: come tutte le ricette anche EL AGUA DE VALENCIA ha moltissime varianti: si può mettere spumante, succo d’arancia in bottiglia, cannella, pera, banana, ghiaccio…a seconda dei gusti!

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Happy new year!

¡Feliz año nuevo!

BUON ANNO NUOVO A TUTTI!! 🙂

                       Ilaria 

I churros!

Ciao a tutti! 🙂

Sono da poco passate le festività natalizie, e sicuramente molti di voi avranno goduto delle delizie  tipiche di questo periodo dell’anno e soprattutto dei dolci! Pandori, panettoni, torroni.. Ma oggi, rimanendo in tema di dolci, vorrei parlarvi di uno dei dolci più buoni di Valencia, che abbiamo avuto occasione di provare dalla famosa cioccolateria “Valor”, situato in Plaza de la Reina: i CHURROS!

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Ma cosa sono i churros?

Il churro (spesso detto al plurale: churros) è un dolce, tipico della cucina spagnola, a base di una pastella fritta spolverata di zucchero.

In Spagna i churros sono normalmente disponibili tutto l’anno presso le apposite bancarelle che si trovano lungo le strade principali, nelle piazze e nei mercati, nonché durante le ferias estive e nei luna park. 10301271-several-churros-on-small-plate-against-white-background

Molto amati sono però la domenica a colazione, intinti in una tazza di densa cioccolata calda, e all’alba di capodanno o genericamente dopo una nottata di festeggiamenti; in ogni caso vanno però preparati al momento e consumati ancora caldi. 😀

In Argentina in particolare si usa gustare i churros ripieni con il dulce de leche.

La pastella dei churros è molto semplice ed è composta da farina, acqua, zucchero e sale. Altrettanto semplice è la preparazione: si introduce l’impasto in una churrera (specie di tasca o siringa da pasticciere con l’imboccatura spessa circa un dito e dalla tipica sezione a stella) e lo si estrude in una vasca di olio bollente effettuando al contempo un movimento rotatorio.

La spirale di pastella così ottenuta deve friggere da ciascun lato per meno di un minuto, fino a diventare leggermente croccante; dopodiché viene spezzettata, spolverata di zucchero e servita in un cartoccio.

Qui posto un video molto semplice con le istruzioni per fare i churros in casa! Semmai vi venisse la voglia di provarci! 😛

Che dire… sicuramente non è un dolcetto ideale per mantenere la linea! Ma possiamo assicurarvi che, intinto in una bella tazza di cioccolata fumante, è la fine del mondo! 😛

1546194_10203092796344618_1573049518_n Ecco i nostri! 😀

 

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Livia

¡Feliz Navidad en Valencia!

Eccoci arrivati alla vigilia di Natale…siete stanchi di riproporre ogni anno la stessa cosa? Siete desiderosi di visitare nuovi posti e conoscere nuove usanze e costumi? Avete messo da parte qualche soldino proprio per concedervi un Natale diverso e all’insegna dell’avventura con la vostra famiglia, il vostro partner o i vostri amici?

Allora lasciatevi dire che il periodo natalizio può rappresentare un’ottima occasione per visitare questa città anche visto che il tempo non diventa mai rigido e durante le festività sono stati organizzati numerosi eventi che vi regaleranno un natale magico e diverso 🙂

Valencia è la meta perfetta dove trascorrere Natale e Capodanno sotto il segno delle tradizioni e dell’eccellenza. La città spagnola è ancora più luminosa e affascinante in questo periodo dell’anno quando le strade si colorano di addobbi e luci natalizie, i profumi inebrianti e speziati invadono il centro e il calendario di appuntamenti si infittisce.

Per chi ama le tradizioni  Valencia ha in programma un dicembre ricco di eventi tradizionali ed artistici. Tra gli appuntamenti da non perdere assolutamente: i mercatini di Natale e l’arrivo dei Re Magi, il concerto musicale per salutare l’Anno Nuovo al Palau de la Musica e due mostre esclusive al Centro Cultural Bancaja

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A Valencia l’atmosfera natalizia si respira passeggiando per le sue strade: fino al 6 gennaio è possibile visitare i coloratissimi mercatini di Natale della città dove è possibile trovare giocattoli, oggetti d’arredo, decorazioni natalizie e prodotti artigianali. Tra i più celebri: il mercatino del Mercado Central, con oltre 60 bancarelle visitabili fino al 6 gennaio, il tradizionale Mercado de Reyes (1-3 gennaio), la Fiera dell’Artigianato di ARTEVAL e le bancarelle all’interno di Mercado Colon.

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I Re Magi a tutta vela

 Per gli amanti delle tradizioni, Valencia ha in serbo un altro appuntamento irrinunciabile: tra il 5 e il 6 gennaio tutta la città si prepara all’arrivo dei Re Magi, che dopo una lunga traversata in barca, sbarcano nel porto di Valencia approssimativamente alle 5 della sera e percorrono diverse strade della città fino ad arrivare alla Plaza del Ayuntamiento. Lì, in presenza del sindaco della città, Rita Barberá, si mostrano alla gente dal gran balcone dell’edificio del comune. Dedicano alcune parole a tutti i valenciani che li acclamano. Più tardi, dal Comune si aprono le porte perché i Re possano ricevere nel Salone di Cristallo tutti i bambini che lo desiderano i quali riceveranno da questi i loro regali

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CURIOSITA’: Questa festa così amata si conclude con una tradizione culinaria, il famoso Roscón de Reyes che si degusta il 6 di gennaio.  È una ciambella di pasta fine a forma di anello, ripiena di panna e ricoperta di frutta candita, simbolo dei rubini e degli smeraldi che adornano i vistosi manti dei Re di Oriente. Nella massa di questo dolce viene nascosta una piccola sorpresa e colui che la trova sarà coronato re della casa. Ma ci si trova anche una fava secca e chi la trova avrà l’impegno di comprare il dolce l’anno seguente
Se volete la ricetta di questo dolce squisito basta scorrere giù in fondo all’articolo! 😛
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Infine una tappa impedibile per gli amanti dell’arte è il Centro Cultural Bancaja  con le sue mostre esclusive come la mostra “Picasso. Fauno, centauro, minotauro” (fino al 4 gennaio) e l’esposizione Estudios de Arte (fino al 27 aprile).
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Dodici chicchi d’uva per ricevere il Nuovo Anno
Valencia è una città grande e festaiola. La crisi sembra averla toccata in modo particolare eppure capodanno sarà come sempre un momento adatto al divertimento in questa città.

Quindi…..per la notte del 31, tutti in Plaza dell’Ayuntamento!! 🙂 Lì si attende la mezzanotte e si mangiano i dodici acini d’uva, uno per ogni rintocco dei dodici scoccati dall’orologio. Si tratta di momenti di allegria, di speranza e di buone intenzioni per l’anno che è appena cominciato. Una volta arrivato il nuovo anno, continuerete i festeggiamenti con musica in piazza e brindisi a base di “agua de Valencia”, cocktail a base di succo di arancia, lo spumante spagnolo el cava, vodka e gin, per andare avanti in compagnia fino all’alba. Lo spettacolo di fuochi d’artificio, il cosiddetto mascletà  illumina tutta Valencia.

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La maggior parte dei locali a Valencia apre soltanto dopo le 2/3 di notte. L’usanza è infatti quella di festeggiare il Capodanno in strada e andare nei locali solo verso la fine dei festeggiamenti di piazza. Le zone del centro più frequentate, oltre a Plaza dell’Ayuntamento, sono il Barrio del Carmen, nei pressi della Cattedrale, e Calle de Caballeros e Plaza de la Virgen, piene di festoni e luci, e tanti locali in cui fare la spola senza doverne scegliere necessariamente uno in cui passare l’intera serata.

 

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Buon Natale e felice anno nuovo a tutti! 🙂

¡Feliz Navidad y próspero año nuevo a todos!:)

Ilaria e Livia

Come promesso ecco la ricetta del Roscón de Reyes 😛

Ingredienti per il Roscón de Reyes 

  •  uova
  •  farina 00
  •  lievito per dolci
  •  zucchero
  • burro
  •  sale
  •  latte
  • Scorza di limone grattugiata
  • Canditi, mandorle e zuccherini per decorare
  • Zucchero a velo

Preparazione

In una tazza mettete il lievito e mescolatelo con 4 cucchiai di latte, poi aggiungete 100 gr di farina, impastate e fate riposare il panetto coperto da un panno umido finchè le dimensioni non saranno doppie, ci vorrà circa un’ora e mezza.

Quando il lievito è pronto disponete la farina a fontana e mettete dentro le uova e lo zucchero, una presa di sale, il latte rimasto e la scorza di limone grattugiata, infine aggiungete il burroammorbidito fatto a pezzetti e la pasta lievitante, impastate bene con le mani fino ad avere un composto liscio ed elastico.

Mettete il panetto a lievitare per 2 ore coperto con un panno umido. Quando l’impasto sarà pronto date la forma di una ciambella e mettete in mezzo una moneta e una fava, spennellate con un po’ di latte e poi sistemate la torta in una teglia rettangolare rivestita di carta da forno.

Mettete la teglia in forno preriscaldato a 160°C per 20 minuti, quando la torta sarà cotta spolverate con lo zucchero a velo e decoratela con la frutta candita, le mandorle. In Spagna si usa anche farcirla con crema o panna montata.

Besos 🙂

100 MONTADITOS

  MANGIA VALENCIANO E RISPARMIA 

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Forse ora vi parlerò di un posto che ormai quasi tutti conosceranno, vista la fama che negli ultimi tempi ha raggiunto! 🙂

Però non posso fare a meno di parlarvene  perché è stato uno dei nostri punti di riferimento a Valencia per mangiare cose buone, a buonissimo prezzo e in compagnia di molti giovani del posto!! 😛

DI COSA PARLIAMO?!

Per chi non lo sapesse, 100 Montaditos è la prima catena multinazionale di cucina tradizionale appartenente al gruppo Restalia, società leader nella ristorazione in Spagna. Il concetto di neoristorazione di 100 Montaditos è basato su tre elementi:

1) prodotto spagnolo di alta qualità (100 varietà di montaditos o panini)

2) offerta monoprezzo (concetto di un panino = un euro)

3) modalità fast casual per semplificare il processo di ordinazione

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PERCHE’ SCEGLIERE 100 MONTADIDOS?! 

Perché la formula è semplice, ma di sicuro effetto. Piccoli panini, preparati sul momento, con ingredienti sani e di qualità, a qualsiasi ora della giornata. E in più insalate, birra, patatine fritte. Basta compilare l’ordine al tavolo e portarlo al banco. Dopo poco tempo, sarete chiamati per ritirare il piatto. Con 5 euro si possono acquistare due montaditos e una birra. E il mercoledì è la giornata “Euromania”: tutto a un euro. E si mangia a sazietà. 😛

Per noi ad esempio il mercoledì era un must. Affamate dopo una mattinata di studio, ci affrettavamo per sederci e gustarci uno dei mille panini disponibili o una bella insalata e tutto con 1 EURO 🙂

Gli ingredienti di base sono prodotti caratteristici della gastronomia mediterranea ed inoltre una gamma di ingredienti tipici spagnoli costituita da prodotti sani per un’alimentazione equilibrata.

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     Uno dei nostri pranzetti 😛

 

 

 

 

Come potete notare la scelta prevede anche una serie di panini dolci, tanto per chiudere in bellezza 😛

Crema di cioccolato, panna montata, cookies, smarties… Mmmm 😛

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O per mantenere la “linea” delle ottime insalate 🙂

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Questo è il link del loro menù….Tanto per farvi un’idea ed iniziare a farvi venire fame!:)

http://italy.100montaditos.com/nostro-menu

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Qui invece il link di TRIP ADVISOR dove potrete leggere i numerosi commenti positivi di chi, come noi, è diventato un MONTADIDOS ADDICTED 😛

http://www.tripadvisor.it/Restaurant_Review-g187529-d1748498-Reviews-Cerveceria_100_Montaditos-Valencia_Valencia_Province_Valencian_Country.html

Besos

Ilaria

La Città delle Arti e delle Scienze

La Città delle Arti e delle Scienze, architettura futuristica a Valencia

Situata nel canale del fiume Turia di Valencia, la Città delle Arti e delle Scienze è il più grande complesso culturale e scientifico in Europa, un complesso di edifici all’avanguardia  da non perdere assolutamente. È formata dall’Hemisferic, il Palau de Las Artes Reina Sofia, il Museo della Scienza Principe Filippo, l’Umbracle, lAgorà l’Oceanografico  e lo spettacolare ponte del Assut de Or. La Città delle Arti e delle Scienze è un insieme di enorme bellezza ed armonia, che spicca per la sua maestosità, originalità e per il luogo privilegiato nel quale è stato costruito.

LHEMISFERIC, L’OCCHIO DELLA CITTÀ

L’Hemisferic è il primo edificio del complesso, rappresenta un occhio che apre e chiude la palpebra e che “vigila” su Valencia. È uno spazio audiovisuale. Entrando, gli spettatori godono di unoscience-city-hemispheric-valencia-spain spettacolo cinematografico dagli effetti suggestivi, vista la proiezione in tre dimensioni. Rispetto ai cinema tradizionali, ciò che rende il tutto reale è la forma ovale della superficie di proiezione, che avvolge lo spazio dei posti a sedere. Specialmente nei film d’azione sembra di essere protagonisti in prima persona della pellicola. All’interno l’Hemisfèric si divide in due parti. In una vengono proiettate le pellicole dell’Imax, mentre nella seconda i film in formato digitale, oltre alle rappresentazioni astronomiche.

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Eccoci nell’Hemisferic mentre assistevamo ad una pellicola sul Nilo! 😉

 PALACIO DE LAS ARTES REINA SOFIA

All’interno della Città delle Arti e delle Scienze troviamo il Palau de les Arts Reina Sofia ( in valenciano). Il Palacio Reina Sofia è stato il quinto edificio del complesso ad essere costruito e quello per il quale è stato impiegato più tempo. È uno spazio multidisciplinare dalle grandi proporzioni. palaudelesarts_valencia_t4600645.jpg_1306973099Il Palacio de las Artes oltre ad essere un edificio di grande bellezza, accoglie rappresentazioni teatrali, spettacoli di danza, opera, musical, zarzuela e musica popolare contemporanea. È unico per godersi l’opera a Valencia. La Sala Principale del Palau de les Arts è stata predisposta per ospitare opere teatrali e balletti. Tra i vari comfort offerti agli spettatori, c’è la possibilità di ascoltare le esibizioni nelle lingue desiderate con l’ausilio di cuffie audio. L’aspetto esteriore del Palacio de las Artes (per usare il nome in castigliano) conquista i visitatori per la singolare forma, a simboleggiare una nave incagliata nel letto del fiume, che si specchia sulle acque circostanti.

MUSEO DELLE SCIENZE PRINCIPE FILIPPO

All’interno della Città delle Arti e delle Scienz1725315_10203132206449846_1070442451_ne trova spazio anche un importante museo di Valencia. Il Museo de las Ciencias, intitolato al Príncipe Felipe, è un grande spazio interattivo che occupa una superficie superiore ai quattro ettari. I visitatori possono partecipare in prima persona, interagendo con le attuali scoperte tecnologiche. Il Museo delle Scienze di Valencia, chiamato anche Cattedrale Laica, sembra quasi voler ricordare un grande scheletro di balena. È un edificio singolare, dedicato alla scienza ricreativa basata sulla didattica sperimentale del “vietato non toccare”. All’interno dei cinque piani del Museo delle Scienze di Valencia sono presenti mostre scientifiche sull’elettricità, la fisica, la meccanica, i minerali, il corpo umano, la genetica e tutte le scienze naturali e biologia. museo ciencias Durante l’anno si  tengono incontri e  iniziative che hanno  come filo comune la  scienza. C’è  l’opportunità di fare delle visite guidate e di rilassarsi negli spazi comuni all’interno della struttura. Il costo del biglietto è di pochi euro, con sconti previsti per i bambini.

UMBRACLE

L’ Umbracle di Valencia è uno spazio aperto dove potersi rilassare e prendere una boccata d’aria. È costruito con una successione di 55 archi fissi e 54 mobili alti 18 metri.umbracle Si può passeggiare per l’Umbracle e osservare le sculture che si nascondono tra un’ampia e varia vegetazione di quasi cinquanta specie differenti. È perfetto per vedere tutto l’insieme della Città delle Scienze e fare fotografie. L’Umbracle, durante le notti estive, diventa un locale in cui passare le serate per divertirsi a Valencia. Lungo il percorso interno ci sono specie floreali che non nascono spontaneamente a Valencia, come piante tropicali che sopravvivono grazie al clima artificiale che si crea al suo interno. L’intento di Santiago Calatrava nella costruzione dell’Umbracle era quello di ricreare le atmosfere dei giardini d’inverno europei. Le dimensioni, effettivamente, ricordano le forme. Complessivamente misura più di trecento metri di lunghezza, ed ha un’altezza massima che supera i 30 metri. La copertura trasparente permette di osservare il cielo e di captare la luce del sole. La struttura si trova nella facciata sud del complesso.

L’AGORÀ                                                                        

Di recente costruzione, l’Agorà è una struttura metallica che ospita uno spazio multifunzionale. Versatile ed adatto ad ospitare manifestazioni di ogni tipo, durante il mese di ottobre e i primi divista_general_agora novembre, l’Agorà ospita l’Open del Tennis. La struttura ospita grandi eventi come concerti, convegni e competizioni sportive. Il particolare nome ricorda gli spazi all’aperto dell’antichità ai quali l’architetto spagnolo Calatrava si è ispirato. L’architettura dell’Agorà lascia a bocca aperta i visitatori per la sua imponenza. La copertura in ferro è alta 85 metri e raffigura due mani intrecciate: dalle feritoie superiori in vetro filtra la luce che illumina lo spazio interno.

L’OCEANOGRAFICO

75092_10203124260211195_1732576080_nSituato nel lato più ad est della Città delle Arti e delle Scienze, l’Oceanografico rappresenta la vita marina dei cinque continenti; dallo stesso Mediterraneo, ci si può immergere fino al Caraibico e arrivare alla zona dell’Artico e dell’Antartico. L’Oceanografico è l’acquario di Valencia e ospita 45.000 esemplari di 500 specie marine appartenenti a tutti i mari. Leoni marini, squali, foche, pinguini e molte altre specie convivono in spazi che ricreano il loro habitat naturale. La visita dell’Oceanografic di Valencia si divide in due parti, all’esterno possiamo vedere gli animali che escono in superficie e al piano inferiore possiamo ammirare le grandi vasche. All’interno di questo parco vi è uno spettacolare ristorante e un suggestivo delfinario di Valencia dove assistere a spettacoli divertenti. Facente parte della Città delle Arti e delle Scienze, il Parco Oceanografico è una realtà tra le più importanti d’Europa nel suo genere. ?????????????????????????????????????A giudicare dalla varietà dei divertimenti, entrando qui  non ci si potrà di certo annoiare. La superficie totale è di circa dieci ettari, con 500 specie acquatiche provenienti da tutto il mondo, con migliaia di essere viventi marini.

Tutto ciò ha  comportato una serie di costruzioni, adatte a riprodurre fedelmente i microclimi necessari alla vita in acqua. Un impegno largamente ripagato dalle migliaia di visite che riceve ogni anno.

Tra le specie più amate in assoluto, da bambini e adulti, non potevano mancare i delfini. Qui un grande 1546190_10203124234130543_1761985181_ndelfinario permette di osservare questa meravigliosa specie, che per intelligenza e sensibilità viene sempre più associata all’uomo.

La particolarità del Parco è che si può letteralmente entrare dentro l’acqua senza bagnarsi, grazie a dei sottopassaggi trasparenti, intorno ai quali la vita delle specie inserite scorre naturalmente. È il caso dell’ambientazione tropicale o dei mari caldi, in cui scorrazzano liberamente tartarughe e squali.

EL PUENTE DE L’ASSUT DE L’OR

Anche il ponte de l’Assut de l’Or Sevilla2è stato disegnato da Santiago Calatrava. Inaugurato nel 2008, lo spettacolare ponte, con i suoi tiranti, forma parte dei simboli della città di Valencia. Il suo cuspide compete con l’hotel Hilton in quanto ad altezza, che, con i suoi 110 metri, è l’edificio più alto di Valencia. Il Puente de l’Assut de l’Or è un grande ponte che si trova nella Città delle Arti e delle Scienze, tra l’Agorà e il Museo della Scienza. La grande struttura in ferro è stata inaugurata nel 2008 dopo quattro anni di lavori. I numeri sono da record. È il secondo ponte più grande della Spagna dopo il Puente del Alamillo de Sevilla, misura 180 metri di lunghezza e il pilone principale di 125 metri è il punto più alto della città. Il ponte, infine, è sufficientemente ampio per snellire il traffico di Valencia. Oltre a essere bello da vedere, il ponte è una risorsa strategica per alleviare il traffico in città: sono stimati in circa 70 mila i mezzi che ogni giorno lo attraversano.

 

Nell’insieme, la  Città delle Arti e delle Scienze di Valencia è una meraviglia architettonica che piacerà ai grandi come ai piccini, si può usufruire delle tariffe combinate e comprare biglietti cumulativi per visitare ciò che di fantastico ha da offrirci!

Livia

La Paella!

Oggi vi presento il piatto spagnolo per eccellenza, nato proprio nella nostra Valencia… La Paella!! 🙂

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La paella è un piatto molto conosciuto a livello internazionale ed è associato alla cucina spagnola. Contenuto nei menu dei ristoranti di tutto il mondo, è una specialità regionale valenciana, ma diffusa in tutta la Spagna. Andiamo a vedere qual è la sua storia, le sue caratteristiche e la tradizione che si tramanda di generazione in generazione, di padre in figlio.

 Etimologia del nome

Il termine paella deriva dal latino patella, da cui deriva anche e38e410544a74af96abce2ec4b666c8dl’italiano padella, ed indicava in origine una padella in ferro, larga e non molto profonda, con due impugnature laterali, utilizzata dal popolo valenciano per preparare l’arroz a la paella (riso in padella). Possiede un diametro minimo di 20 cm e a seconda di questo varia l’altezza dei bordi e di conseguenza anche il numero delle razioni da cucinare. Il materiale principale con il quale viene fabbricata è ferro lavorato a mano o in acciaio, anche se al giorno d’oggi i materiali utilizzati sono molti.

Origini storiche, ingredienti e tradizioni

Diffusasi dopo la metà del XIX secolo, la paella è originaria di una zona di Albufera, una baia che si trova a sud di Valencia e la sua preparazione era tipica della cucina popolare e delle cambuse dei pescherecci. I suoi ingredienti principali erano e sono tutt’ora il riso, lo zafferano, carne e/o pesce, olio.

paella-valenciana_0Era un piatto cucinato con l’unione di tutti gli elementi di cui si poteva disporre: verdure fresche dell’orto, piselli, carciofi, peperoni, fagiolini, carni di polli e conigli allevati, frutti che donava il mare: crostacei, calamari, scampi, granchi, canocchie, seppie, gamberi, aragoste, cozze, vongole.

La più conosciuta a livello internazionale è la paella mixta dove alla carne si unisce anche il pesce. I “puristi” sostengono che esistono soltanto due tipi di paella: la paella valenciana, nella quale il riso è preparato con pollo e coniglio, garrofò (un tipo di fagiolo), pomodoro, fagiolini, pimenton dulce (polvere di peperone secco), carciofi, piselli, olio di oliva e zafferano; e la paella di mare, preparata aggiungendo al riso i frutti di mare, conditi con aglio, olio di oliva, pomodoro, pimenton dulce e zafferano.

La tradizione vuole che la “paella” venga cucinata all’aria aperta e possibilmente con legno d’arancio, che a Valencia è comunissimo da trovare. Questa legna, a parte dare alla “paella” un certo aroma, ha la caratteristica di mantenere un fuoco costante e facile da controllare, visto che in molte parti dell’elaborazione del piatto, bisogna regolarne il calore.

CURIOSITÀ

La “paella” è un piatto che viene tipicamente consumato a pranzo e non a cena. Attenzione ai ristoranti o bar che la propongono anche di sera, potrebbero riproporvi quella avanzata del pranzo!!

Il giorno in cui i valenciani si ritrovano attorno al fuoco ed insuperbandera2-spain_hw famiglia per mangiare una “paella” è la domenica a pranzo, giorno tipicamente di festa e di riposo della settimana. Meno chiara è la motivazione per cui la “paella” viene consumata anche il Giovedì. A tal proposito si conosce l’ipotesi dell’epoca franchista, quando alcuni domestici avevano il giorno libero proprio il Giovedì, lasciando per la notte del Mercoledì tutti gli ingredienti pronti per agevolare la “signora” di casa, ignara dei segreti della cucina, che doveva in questo modo preparare un piatto piuttosto semplice.

La “paella” possiede un riconoscimento in tutto il mondo e moltissimi avvenimenti e feste paesane sono caratterizzati dal mangiare assieme la “paella”, molte volte cucinata in strada o in aree adibite.

Quali sono le varianti della paella? Sono davvero molte! Vi è la paella di pesce, quella di carne,  quella mista o di sole verdure. Anche il riso, può essere bianco o nero. Ma ricordiamo che la paella originale è la valenciana! Ovvero quella cucinata con pollo, coniglio e verdure.

E pensate un po’…

Nel 2001 venne elaborata la “paella” che entrò nel record Guinness per le sue dimensioni. La padella utilizzata si fabbricò in acciaio e il suo peso era di 23 tonnellate, il suo diametro di 21 metri e sedici centimetri. E pensate, furono realizzate ben 1100.000 razioni!!!

Vi lascio con un fantastico video in lingua inglese che forse potrà esservi di ispirazione… ma che sicuramente vi farà venire molta voglia di Paella! Enjoy it! 😉

 

Besos :*

Livia